Scusate, ma non mi trattengo. Era da tempo che non provavo simile attrazione per un gioco fin dalle prime mosse. Poi, non so come andrà a finire. So che Make It Good di Jon Ingold parte alla grande: nel mezzo dell'azione, senza troppi fronzoli, senza complicazioni. Ingold ha detto di averlo scritto anche per dimostrare che le avventure testuali possono competere con quelle grafiche quanto a giocabilità: una sfida bellissima.
E Ingold ha il talento e le idee per vincerla, a cominciare da una trovata per me notevolissima e innovativa: la seconda volta che si entra in una stanza, nella descrizione di una riga ci sono solo gli oggetti manipolabili, come fossero hotspot di un'avventura punta e clicca. Idea semplice e geniale per un'avventura testuale che tiene desta l'azione.
Grande Ingold.