Come spiega lo stesso autore, Will Hines, Further è la storia di uno spirito che cerca la forza per varcare la soglia dell’Aldilà. Hines è un attore e scrittore di New York alla sua prima avventura testuale (un altro esordiente dopo Alex Warren), che dice di essersi molto divertito a programmare con Inform. Il suo è un classico gioco con parser (non un libro game elettronico, per intenderci), brevissimo e privo di enigmi – o meglio, con un solo semplice enigma che è il motore di tutto.
L’idea è che uno spirito non ha ricordi e, per trovare pace, deve prima rievocare i momenti salienti della vita terrena. Per questo, vaghiamo attraverso luoghi che evocano qualcosa in noi e raccogliamo oggetti che fanno altrettanto. E alla fine, una volta presa coscienza di noi stessi, siamo finalmente liberi di andarcene.
Il concetto non è originalissimo, ma è interessante vederlo sviluppato in una avventura testuale ed è stimolante arrivare, luogo dopo luogo, oggetto dopo oggetto, alla “verità”. Forse, però, Hines avrebbe dovuto andare un po’ più a fondo, offrirci più dettagli, farci scoprire altri lati della vita terrena del protagonista per creare una maggiore empatia con lui. Ed è un peccato che sia possibile esaminare solo gli oggetti utili a proseguire, mentre con gli altri sia impossibile interagire (il parser neppure li riconosce). E mi chiedo come mai neppure i beta-testers abbiano notato qualche imprecisione nella punteggiatura.
Insomma: così com’è, Further è una bella occasione mancata e lascia un pochino a bocca asciutta.