No, non voglio parlare ancora una volta di storie a bivi. Voglio solo lanciare un amo, scrivere una sorta di premessa a un tema che svilupperò in un successivo articolo: gli strumenti che aiutano lo scrittore a costruire il proprio racconto nel miglior modo possibile.
Per farlo devo prima parlarvi di Twine, un programma per creare narrativa interattiva a bivi. Guardate l’interfaccia nella foto.
Come si vede sopra, le sezioni della storia vengono suddivise in schede che possono essere collegate le une alle altre a seconda delle direzioni prese dal racconto. Questa interfaccia grafica offre una comoda visuale dall’alto di tutta la propria storia, permette di avere il controllo su ogni sentiero, ogni risvolto, ogni colpo di scena, ogni vicolo cieco. Con Twine si può sviluppare una storia a scelte multiple anche in tempo reale, lasciandosi trasportare dalle suggestioni, quasi a ruota libera, perché la mappa della storia è sempre lì, sotto gli occhi e aiuta a non finire fuori strada.
E’ un grande passo avanti, perché un conto è scrivere una storia a bivi quasi alla cieca, capitolo dopo capitolo, tornando poi indietro per creare nuovi percorsi e collegamenti. Un altro conto è avere, grazie a Twine, l’intero schema della storia a portata di mano e in continuo svolgimento.
Ora, osservando l’interfaccia di Twine, si apre l’argomento che intendo sviluppare. Prendiamo il caso di uno scrittore che non intende realizzare una storia a bivi, ma scrivere un tradizionale romanzo (o racconto). Ebbene, pensate a quanto potrebbe essergli utile Twine nella importantissima fase preliminare del lavoro: la costruzione della scaletta e dei collegamenti del racconto. Nelle schede può inserire un riassunto di ogni passaggio della storia e poi, una volta finito, può usare lo schema intero come “scalettone” nella fase successiva, quella cruciale: la stesura vera e propria del suo romanzo.
Se pensate che tutto ciò sia interessante, non avete visto niente. Aspettate il mio prossimo articolo su un programma stupefacente…